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Riflessioni quasi quotidiane a tutto campo…

Oggi, 8 aprile, si celebra la solennità dell’Annunciazione di Maria; la festività è stata “spostata” ad oggi in quanto quest’anno cadeva nella Settimana Santa. Ciò mi fornisce l’occasione per alcune riflessioni sul tema.
Forse non vi sarete mai soffermati a rifletterci, ma mi chiedo: cosa sarebbe successo se Maria avesse risposto no all’Arcangelo Gabriele e quindi alla chiamata del Signore? Anzitutto, lo ritenete uno scenario possibile? Ma certo, per quanto ben conosciamo circa la caratteristica di Dio rispettoso della nostra libertà di scelta. Dunque, il sì di Maria non deve essere dato per scontato: provate a mettervi nei suoi panni, dev’essere stato per lei un fatto sconvolgente, non vi può essere nulla di più sconvolgente che apprendere di diventare strumento diretto dell’incarnazione di Dio! Quanti di noi sarebbero scappati a gambe levate…
Considerate, in aggiunta, che duemila anni fa la condizione della donna – in Palestina così come in qualunque cultura – era di totale subordine rispetto all’uomo: era impensabile che una donna potesse prendere delle decisioni autonomamente, senza nemmeno consultare un “uomo” della sua vita, fosse esso il padre o il marito. Se ne volete una prova, date un’occhiata al prototipo di “donna ideale” definito in dettaglio alla fine del libro dei Proverbi (Prov 31, 10-31).
Per immedesimarvi nella posizione di Maria, tenete infine presente che era già stata data in sposa a Giuseppe e che egli, laddove non le avesse creduto (e sfiderei chiunque a comprendere una giustificazione tanto straordinaria da apparire visibilmente falsa), avrebbe avuto il diritto di ripudiarla come adultera secondo la legge ebraica: tutti sappiamo bene dal Vangelo che tale peccato era passibile di lapidazione pubblica . Quindi la Vergine doveva essere ben consapevole del fatto che, se le cose si fossero messe male, avrebbe potuto seriamente rischiare la propria vita.
Maria, invece, dopo lo sbigottimento iniziale (“a queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo” – Lc 1, 29) e dopo una richiesta di chiarimento che appare finanche ingenua (“come avverrà questo, poiché non conosco uomo?” – Lc 1, 34), risponde con il sì più famoso della storia umana e lo fa in un modo stupendo: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1, 38). Con questa frase la Vergine si espropria della sua individualità e accetta consapevolmente tutte le conseguenze di una vita totalmente dedicata alla sua missione: l’atteggiamento non è dissimile da quello di molti santi, noti e ignoti, che immolano la loro vita per gli altri e quindi la offrono a Dio, da Madre Teresa a Giuseppe Moscati, da Filippo Neri a Gianna Beretta Molla, da Domenico a don Giovanni Bosco, da Francesco d’Assisi a Chiara, da Camillo de Lellis a Vincenzo De’ Paoli, da Giovanni di Dio ad Angela Merici, per nominarne solo alcuni.
Pregate Maria quotidianamente, se possibile recitate il Santo Rosario, bastano venti minuti; affidatevi al suo amore di madre dell’umanità e al suo privilegio (unico) di essere la più vicina a Dio (“Tu sei colei che l’umana natura
nobilitasti sì, / che’l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura” ); chiedete la sua intercessione perché non esiste di lei avvocato migliore verso il Figlio suo (pensate al miracolo delle nozze di Cana, non programmato, che Gesù eseguì per compiacerla): Maria è per noi veramente ianua coeli, la porta del cielo!

LETTURE DEL GIORNO 19 APRILE 2024

Le letture di oggi sono estremamente significative e bellissime: per questo ritaglio una parte del mio (e soprattutto del vostro) prezioso tempo per riflettervi e commentarle insieme.

La prima è famosissima: tratta dagli Atti degli Apostoli, descrive la “folgorazione” di Paolo sulla via di Damasco (At 9, 1-20). Su San Paolo – “l’apostolo delle genti” – sono stati scritti interi volumi e quindi voglio solo esprimere un pensiero. Questa vicenda è sempre stata per me motivo di grande speranza, ha rappresentato un costante conforto: sapere che anche al peggiore dei peccatori (come si potrebbe altrimenti definire chi perseguitava i cristiani?) è offerta una possibilità di redenzione; non importa quanto male abbia fatto, il Signore è pronto ad accoglierlo. Anzi, con un’espressione forte potrei dire che il Signore non aspetta altro che riceverlo per poterlo perdonare! Questo è il nostro Dio: il Signore della misericordia cui davvero nulla è impossibile, anche l’impresa più ardua che forse è quella di addolcire il cuore dell’uomo.

La seconda lettura (Gv 6, 52-59) ci rappresenta una discussione sorta tra i Giudei: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». E Gesù risponde anticipando l’istituzione dell’Eucarestia: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». In questo breve brano, Cristo ripete il concetto contenuto nell’espressione «chi mangia la mia carne e beve il mio sangue» per ben quattro volte! È un invito esplicito, pressante, a riceverlo nel nostro cuore. Accostiamoci spesso al sacramento della Riconciliazione, pur se a volte lo troviamo difficile, perché è la nostra porta per accedere a Gesù. Non priviamoci della Sua presenza nel nostro cuore: a me per tanto tempo è purtroppo mancata e mi sono sentito una persona monca.

Buona giornata a tutte e a tutti!!

CREDENTE NON PRATICANTE (29 aprile 2024)

Ieri ero a cena da amici e, nel corso della serata, a un certo punto si è toccato un tema molto interessante, per cui uno dei commensali si è definito “credente non praticante”, adducendo per questo tutta una serie di carenze, errori, storture dei rappresentanti del clero (attenzione, ho volutamente scritto “del clero” e non “della Chiesa” perché la Chiesa siamo noi, popolo di Dio, includendo tutti i laici) che la scandalizzerebbero, allontanandola dalla pratica dei sacramenti.

Un altro commensale ha osservato di non comprendere come si possa essere “non praticanti” se ci si definisce “credenti”. Poi la discussione – come spesso accade e giustamente in occasioni nate per una visita di amicizia – è scivolata su altri temi meno ponderosi. Però, lo spunto è prezioso per condividere la mia opinione al riguardo.

Sono sostanzialmente d’accordo con il commensale: credere dovrebbe essere molto più che un generico senso di esistenza di un dio qualsivoglia, forse creato nella nostra mente più dal bisogno innato di trascendenza che da una reale intima adesione. Credere deve essere inteso come rivolto al nostro Dio, “il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe”, il Dio infinita misericordia che dona il figlio Suo, Gesù, per la nostra salvezza. Se crediamo a un Dio così, non possiamo non avere la voglia impellente di stargli vicino a ogni piè sospinto: chi se ne frega se qualche prete magari è anche pedofilo, questo è troppo poco e troppo meschino per distoglierci dall’amore di Dio che arde nei nostri cuori! E poiché il tramite per stare sempre con Lui – l’eucarestia – si materializza attraverso un sacerdote, ecco come non possiamo fare a meno di essere anche “praticanti”. Mi rincresce dirlo, ma la Chiesa non ha bisogno di cattolici annacquati, che danno una testimonianza addirittura dannosa, nella misura in cui essi non trasmettono in alcun modo l’amore di Dio verso i fratelli. Ciò però – per noi che ci riteniamo “i buoni” – non deve suonare come un giudizio negativo (mai dare giudizi, nemmeno Cristo lo fa!), deve al contrario spronarci ad essere apostolici, cioè ad aiutare costoro con la nostra presenza a diventare anch’essi “praticanti”: praticanti dei sacramenti e della vita che Gesù ci dà.

1° MAGGIO

Oggi, come noto, è la Festa dei Lavoratori e del lavoro e quasi in automatico il mio pensiero va a San Giuseppe, che se vogliamo incarna l’emblema della laboriosità con la sua professione di falegname. Ma rappresenta anche la fedeltà verso i disegni di Dio, a lui rivelati solo attraverso il racconto di Maria e successivamente tramite la presenza di un angelo nei suoi sogni. Sarebbe stato più semplice assumere l’atteggiamento conformista di incredulità e ripudiare Maria, più nella logica del tempo, nella normalità. Invece Giuseppe ha anch’egli creduto come Maria, e ha accompagnato lei e il bambino in tutta la loro avventura. Ancorché non sia mai nominato nei Vangeli ufficiali, egli contribuì in modo sicuramente decisivo alla formazione di Gesù insegnandogli i valori umani di impegno e operosità, tanto importanti in tutti i tempi e assolutamente attuali ai giorni nostri.

Al riguardo, Papa Francesco nel celeberrimo “tweet” (come sono cambiati i tempi, oggi il Papa si esprime anche così!) del 1° maggio 2018 così si espresse: “Celebriamo san Giuseppe lavoratore ricordandoci sempre che il lavoro è un elemento fondamentale per la dignità di una persona”.

MESE DI MAGGIO, MESE DI MARIA

Ho spostato ad oggi queste considerazioni, per non sovrappormi a quelle di ieri che meritavano comunque una trattazione propria. Il mese di maggio, da sempre, coincide con il mese di Maria, della devozione mariana. Allora, come se fossimo in Quaresima (del resto, ne siamo usciti da poco…), riproponiamoci un fioretto: per chi ancora non lo fa, recitiamo quotidianamente il Santo Rosario e per chi già lo fa, recitiamone… due! Non ci farà male implorare l’aiuto e l’intercessione della Madonna, di cui tutti – soprattutto nel mondo di oggi – abbiamo tanto bisogno!

Un piccolo consiglio, se mi posso permettere: il Rosario si può recitare in qualunque momento non si stia svolgendo un’attività concettuale, per esempio mentre guidiamo l’auto o facciamo ginnastica o camminiamo o ascoltiamo la musica. Cerchiamo di ricavare del tempo laddove normalmente non pensiamo a nulla e usiamolo per la preghiera a Maria: il Signore infinita misericordia ce ne renderà merito. Un abbraccio a tutte e tutti!

PRESENTAZIONE DEL 5 GIUGNO

La presentazione di ieri sera è stata veramente un successo! Ha partecipato una quarantina di persone ed è durata quasi un’ora; poi ci siamo intrattenuti in un’apericena, che si è prolungata come una cena vera e propria. Grazie alla perfetta organizzatrice Eleonora e a Riccardo, titolare dell’Hotel Estense di Gatteo Mare che ci ha ospitati. Segue qualche Pic della serata.

Per i milanesi: mi raccomando, non osate mancare alla presentazione di lunedì 10 al Leone, perché sarà un vero e proprio spettacolo con vari interpreti bravissimi! A presto.

SPETTACOLO DEL 10 GIUGNO A MILANO!!! REMEMBER!!

ATTENZIONE!!! Mancano solo DUE GIORNI alla (rap)presentazione del mio libro “Nelle Tue mani” a Milano!!

Sarà uno spettacolo vero e proprio, con altre “voci” di cantanti oltre la mia, con immagini e suoni pieni di suggestioni…

Spero che non mancherete a questo appuntamento che sto preparando da anni (già per il primo libro, che uscì a fine 2020) e che sarà un’imperdibile occasione per una rimpatriata tra vecchi amici e compagni di una vita!!

Riporto qui sotto la locandina dell’evento a mo’ di promemoria.

Grazie a tutte/i e un grazie particolare alla Prof.ssa Malaspina, che ha reso possibile la serata, e a Paolo Arosio, che l’ha brillantemente pubblicizzata sul sito e i social degli Ex-Leo.

26 GIUGNO 2024 – ELEZIONI DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA DELLA S. VINCENZO A CESENA

Oggi hanno avuto luogo le elezioni dell’Ufficio di Presidenza della S. Vincenzo di Cesena: dopo un lungo mandato di Milena Piraccini, la nuova Presidente è risultata Paola Milandri, che non conoscevo personalmente ma che – dalle poche battute scambiate oggi – mi è sembrata un’ottima guida ed alla quale auguro ogni bene per lei e per l’associazione!

Scrivo soprattutto per unirmi anch’io alle espressioni di apprezzamento che sono state pronunciate oggi nei confronti di Milena: ella rappresenta per me una delle persone migliori che abbia conosciuto nella mia vita, persona ricca di spiritualità ma ancor di più in grado di calarla perfettamente nel quotidiano, facendone ispirare ogni sua azione. L’ho conosciuta come persona di disponibilità straordinaria, sempre pronta ad ascoltare, a dare la giusta attenzione a tutti, a non lasciare indietro nessuno. E tutto ciò sempre nell’ottica di Cristo e della preghiera, perché ella ha incarnato il pensiero che la “via orizzontale” (l’aiuto ai fratelli) non supportata dalla “via verticale” (la preghiera, l’intimità con Dio) rischia di isterilirsi diventando autoreferenziale.

Chi ha letto i miei libri ha avuto modo di apprezzare quanto io sia stato fortunato a conoscere quelli che io considero dei veri “santi” in terra, quali Padre Antonio, Suor Bertilla e Padre Ivano: oggi aggiungo Milena a questa schiera di santi, e lo faccio con totale consapevolezza e profonda gratitudine per averla incontrata.

FESTA DI SAN CRISTOFORO A CESENA – DAL 26 AL 28 LUGLIO ’24

Un grazie di cuore in primis a Manuela e Lorella, che hanno promosso la presentazione del mio libro all’interno della bellissima Festa di San Cristoforo a Cesena e più precisamente nel contesto del banchetto solidale dell’associazione “Amci di Giorgio” e “Pellicano A.P.S.”, costituite da un gruppo di volontarie che sostiene le attività delle suore in Colombia e Mozambico. la serata è stata molto bella, soprattutto perché il Signore mi ha fatto conoscere delle persone splendide, che non è facile incontrare perché il bene rimane spesso nascosto, fa poca notizia…

Ecco qualche foto della serata e… se ne faccio altre stasera, domani ve le aggiungo! Un abbraccio a tutte/i!!

Un grazie di cuore anche a Patrizia, responsabile dell’organizzazione dell’evento, che mi ha accompagnato sul palco per presentare il libro e il progetto di sostegno alle Missionarie dell’Immacolata e in particolare a Suor Bertilla Capra a Mumbai.

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